Oggi Roberto Donati ci racconta la sua esperienza col modello più brutto del modno: La Morgan da record. La parola a lui:
La nostra collezione d’auto da record è certamente una delle più cospicue in circolazione, certamente la più ampia tra quelle godibili dal pubblico ed Incrementarla è però sempre più difficile. Ero a caccia di un nuovo modello da record, aggirandomi su Ebay: Non mi importava che record avesse battuto: quello di velocità assoluto; un record di categoria, di durata, di consumo o persino un record di pasta al pomodoro mangiata dal pilota.
Nulla di nuovo all’orizzonte, tutta roba che è già presente nelle nostre vetrine.
Ma una sera mi imbattei in una inserzione. Un inglese con mia grande gioia mise in vendita una Morgan a tre ruote che ha stabilì un record nel 1912 sulla pista di Brooklands. Questa ci mancava proprio!!
Mandai subito una robusta offerta ma quando mancavano 18 secondi allo scadere, arrivò un fetente da non so dove e mi fulminò. Dopo l’inziale sconforto scrissi al venditore illustrandogli il nostro museo e la vasta collezione, ci rimase male e mi invitò a sperare…… nel fratello, che forse ne aveva una anche lui da vendere. Infatti dopo una settimana arrivò mi un messaggio in cui mi confermava che c’èra un altro kit a mia disposizione. Lo comprai.
La scatola del kit, già da fuori, isprava tristezza, con un aspetto dimesso e con un disegno elementare. La marca era la TW Models, un piccolissimo produttore britannico che non operava più da tempo e che lavorava col metallo bianco. All’intero della scatola trovai una manciata di pezzi che sembravano fatti con chewing gum masticato. Non ci credete? Ve li faccio vedere!
A completare il quadro trovo anche alcuni pezzi che non centrano niente col modello: un estintore, un secchio, una batteria……ed un emblema della Shell. Inoltre Le decals non esistono e sono state sostituite con piccole fotocopie di disegni fatti a mano libera su carta sottile. Di istruzioni ovviamente nemmeno a parlarne….
Di tutto quello che ho trovato tenni la carrozzeria ed il fondello, visto ad esempio che gli scarichi non centravano nulla con la Morgan e finirono dritti nel pattume. Il tutto comunque dovette essere rettificato a suon di lima, carta vetrata e stucco.
Cominciamo col motore, in fondo le caratteristiche della Morgan erano le tre ruote ed il motore esterno, che allora era uno “JAP” (J.A. Prestwich industries) e questo mezzo da record non faceva eccezione. Su questo mezzo col motore sovra potenziato ed una carrozzeria talmente leggera da essere al limite dello svolazzamento, un soggetto, di cui non abbiamo il nome percorse 60 miglia in un ora sul circuito di Brooklands.
Dopo essermi munito di tubicini d’ottone, lamierino, sottilissimo filo metallico per fare le molle mi diedi da fare e questo sottto è il risultato.
Passai poi alla carrozzeria che cercai di portare il più vicino possibile all’originale. La documentazione fotografica però è pressoché inesistente: una o due foto con dei personaggi che indossano la tuba, un meccanico unto e un tizio al volante con tanto di cravatta e mefisto di tela.
A forza di limare, il modello perse almeno un terzo del suo peso. Le decals infine le ho preparate col computer e le ho fatte stampare.
Non fui in grado di stabilire il colore originale, per cui scelsci il classico verde inglese. Per il volante usai un bilanciere da orologio, rifeci il cruscotto ed aggiunsi al posto di guida di un seggiolino che mancava per un “difetto dello stampo”. Passai poi a completare gli interni con ammennicoli vari compreso il cambio, ovviamente dovetti sostituire le ruote data la comica di quelle fornite, rifeci il serbatoio esterno ed aggiunsi dei profili.
Dopo una decina di giorni è finito con mia immensa soddisfazione, pronto per essere aggiunto alla collezione del nostro museo.