Torniamo oggi a a parlare delle grandi ditte americane che hanno fatto la storia del modellismo. Oggi si parla della ITC e dei mitici anni 50 in cui tutto, modellisticamente parlando, ebbe inzio.
In origine fu laIdeal Toy Company, fondata dai coniugi Morris e Rose Michton. Erano ebrei russi arrivati alla fine dell’ottocento negli States. Avevano pochi soldi , tanta intelligenza e voglia di lavorare. Misero in piedi un negozio di caramelle al 404 di Tempkins Avenue a Brooklin NY. Rose, alla sera, sfruttava la sua capacità come sarta per cucire bambolotti di peluche.
Il 1902 fu un anno fondamentale per i coniugi Michton: ottennero la cittadinanza americana ed avvenne un fatto che cambiò la loro vita.
Accadde che il presidente Theodore Roosvelt venne invitato ad una battuta di caccia. Per piaggeria gli organizzatori legarono un cucciolo d’orso con una corda, per favorire la presa di mira del presidente. Roosvelt si rifiutò di sparare La cosa divenne di dominio pubblico, quando un noto cartoonist del tempo pubblicò una vignetta sul Washington Post.
Non passò molto tempo prima che qualcuno entrasse nel negozio dei Michton desideroso di comprare l’orso. Morris intuiì subito che produrre l’orsetto sarebbe potuto diventare l’affare della vita ma era preoccupato dal fatto di usare il diminutivo del nome del presidente (Teddy è il diminutivo di Theodore) su un suo prodotto. Decise quindi di spedire l’orsetto peluche alla Casa Bianca con una lettera in cui chiedeva se poteva il nome Teddy, con chiaro riferimento al presidente, per la sua commericalizzazione. Roosevelt rispose che potevano senz’altro procedere, anche se ammise di non capire come usare il suo nome avrebbe aiutato le vendite.
Detto e fatto i Michton inizarono a produrre l’orso Teddy, che si rivelò un successo pazzesco, che varcò i confini nazionali. Il presidente Roosevelt ed il suo partito usarono l’orso come simbolo nel 1904, ed inoltre Roosevelt fece posizionare gli orsi di peluche in tutta la Casa Bianca in occasione delle funzioni pubbliche.
I coniugi Michton abbandonarono di corsa la rivendita di caramelle e misero in piedi una fabbrica di giocattoli: la Toy Company, con sede nel Queens. Seguirono altri prodotto di successo: un personaggio dei fumetti come Yellow Kid, la bambola con le sembianze di Shirley Temple e quella di Judy Garland, dopo l’uscita del “Mago di Oz”.Venne messo in produzione anche “Betsy Wetsy” un bambolotto che rimase in produzione per 50 anni e che è stato inserito tra i migliori cento giocattoli del 20°secolo.
Tra il 1937 ed il 1938 Morris e Rose chiusero gli occhi che avevano impressi migliaia di ricordi, dai servi della gleba degli Zar di tutte le Russie ai grattacieli sull’Hudson. Il figlio Benjamin proseguì ed espanse la loro creatura. Questi aveva al suo fianco Lionel Weintraub, marito della sorella, che anni dopo divenne presidente della società venendo annoverato tra i più importanti industriali nel campo dei giocattoli di tutti i tempi.
Intorno al 1956, la crescita di Revell, Monogram, Aurora, Lindberg e Hawk fu sufficiente a convincere chiunque che la costruzione di modelli in plastica fosse un businnes destinato a durare. La Ideal quindi saltò sul carro dei vincitori ed iniziò, nel 1957, a commercializzare kit in plastica con il nome ITC. La produzione fin da subito non si pose limiti: auto, aerei, navi, treni, mezzi militari e persino cani.
La storia, in campo modellistico di questa ditta non poteva prescindere dalla sua origine : i giocattoli.
Accanto a semplici modelli statici, la ITC mise sul mercato una notevole serie di modelli dotati di motore. Ma fu fatto di più, molto di più, vennero prodotti “kit” con una serie di complicazioni interne che servivano per muovere varie parti del modello. Il sommergibile Halibut aveva missili che partivano realisticamente, navigava , s’immergeva e risaliva. La Mercer Racebout aveva schede per effettuare movimenti di vario tipo e fanali che si accendevano, la portaerei Enterprise navigava e posizionava gli aerei sulla pista di decollo.
I modelli erano praticamente impossibili da affrontare per dei ragazzini, o principianti e pertanto molte furono le lamentele da parte dei consumatori che si cimentavano in un modellismo d’alto bordo senza saperlo. Per evitare critiche la ditta aggiunse sulle scatole un bollino con la scritta “advanced model maker”.
La ITC abbandonò la produzione modellistica tra il ’63 ed il ’64 per tornare al vecchio amore.
I prodotti ITC sono oggi reperibili nei siti e negozi che trattano antiquariato modellistico ed i prezzi per i modelli con meccanismi interni sono elevatissimi.