Vi proponiamo oggi una scenetta ambientata in epoca Estense, frutto dell’ennesima ricerca storica del nostro Leonardo Nani: L’anello Diamantato.
Diamo quindi la parola a Leo che ci spiegherà tutto. Buona Lettura !
L’Anello Diamantato
Ercole I d’Este, Duca di Ferrara dal 1471 al 1505 fu grande mecenate e uomo di cultura del rinascimento.
Durante il suo ducato, Ferrara, grazie in particolare all’addizione erculea realizzata con l’architetto di corte Biagio Rossetti, divenne la prima capitale moderna d’Europa. Ercole fu inoltre uno dei principali mecenati e uomini di cultura del Rinascimento.
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Dopo essere sfuggita ad un congiura che si sospetta essere stata ordita o perlomeno agevolata dalla Serenissima Repubblica di Venezia, Ercole iniziò a si avvicinò alla politica di Napoli e Firenze che, insieme a Milano e Mantova, furono alleate nella guerra condotta proprio contro il Papato. Molte tensioni avevano fino a quel momento alimentato l’astio tra Venezia e il Ducato, tra cui l’estrazione del sale a Comacchio da parte degli estensi, ma la guerra scoppiò quando Sisto IV acconsentì alle richieste della Serenissima di acquisire Ferrara in cambio del suo aiuto contro il Re di Napoli. Venezia in realtà aveva già segretamente deliberato la guerra contro il Ferrara, ma aspettava solo la decisione e la legittimazione del Pontefice, quindi si trovò con il vantaggio di avere già predisposto gli strumenti bellici per un’azione immediata ed anche reperito il denaro necessario.
Con La Serenissima si schierarono Papa Sisto IV,la Repubblica di Genova. Ferrara invece ebbe l’appoggio di Ferdinando I di Napoli,
Federico I di Gonzaga ,la Signoria bolognese dei Bentivoglio e di Federico da Montefeltro, Duca di Urbino.
Nel maggio del 1482 le truppe veneziane, guidate da Roberto di San Severino, attaccarono il ducato di Ferrara da nord conquistando Rovigo e Ficarolo mentre altre truppe risalirono da sud-est, presero Argenta e risalirono il Po di Primaro dalla foce.
Nel novembre dello stesso anno i veneziani arrivarono fin quasi sotto le mura di Ferrara,ma vennero sempre contrastati con efficacia dai ferraresi guidati dall’ormai anziano Federico da Montefeltro, comandante in capo dell’esercito estense.
Dopo oltre due anni di guerra si arrivò però ad un accordo di pace, la cosiddetta pace di Bagnolo, , sottoscritta con Napoli e Milano nell’agosto del 1484, con cui venne sancita la perdita del Polesine di Rovigo, i cui territori passarono sotto al controllo veneziano a danno del Ducato di Ferrara.
La scenetta
Leggendo e rileggendo i fasti della signoria Estense non mi basterebbe una vita per riprodurre in miniatura le gesta di Principi e Duchi, cavalieri e battaglie , estrarre dalle pagine di enormi volumi alle piccole basette in legno con sopra i nostri amati soldatini.
La scenetta e’ composta da un porta insegne estensi in armatura completa. Il nostro cavaliere si appresta a schierarsi davanti alle milizie ferraresi prima di affrontare l’odiato nemico veneziano.
La bandiera che imbraccia riporta lo stemma araldico di Ercole I, l’Anello con Diamante o anche detto Anello Diamantato (una delle “imprese” di casa d’Este, tratta dalla Bibbia di Borso).
Il fante invece armato alla “leggera” e’ dotato di roncone e uno scudo a rotella ,leggero e maneggevole, perfetto a proteggere negli scontri corpo a corpo.
Come sempre, non mi dilungo nelle tecniche pittoriche che solitamente uso, sono monotematico , da sempre uso colori acrilici per tutto.
I figurini utilizzati sono in metallo grandezza 54mm. Piccole modifiche di pezzi La Meridiana e Amis, al cavallo ho ricostruito in milliput la bardatura, costituita da un pesante mantello azzurro recante le aquile Estensi.
Per la bandiera ho ricavato una sfoglia sottilissima di alluminio ricavato da un contenitore per alimenti , facilmente piegabile per ottenere le forme desiderate. Basetta invece è una vecchia produzione Officina Museo del Modellismo Storico.