Il socio Paolo Vaccari ci presenta la sua ultima realizzazione: Un Capitano dei Regi Corpi Truppe Coloniali 1938.
Questa opera ci porta dentro ad uno dei capitoli più in ombra della storia patria: quello dell’avventura coloniale. Si tratta certamente di un periodo storico poco conosciuto dai più, in genere affrontato o con l’ausilio di luoghi comuni (“italiani brava gente”) o paraocchi ideologici (“assassini buttavano il gas ai civili”). Come noto però, la verità difficilmente è solo bianca o solo nera…
I Regi corpi truppe coloniali erano dei corpi delle forze armate del Regno d’Italia nei quali vennero raggruppate tutte le truppe di ogni colonia, fino alla fine della seconda guerra mondiale in Africa. I militari che ne facevano parte erano sia nazionali che indigeni residenti delle colonie.
Le prime unità, costituite nel 1887, dipendevano direttamente dai governatori delle colonie italiane. Si trattava di corpi d’armata autonomi che furono impiegati su tutti i fronti africani a partire dalla guerra d’Eritrea, passando per guerra di Abissinia, la guerra italo-turca, fino alla riconquista della Libia.
Tutti gli Ufficiali erano cittadini italiani del Regio Esercito, i sottufficiali erano sia nazionali che indigeni, mentre la truppa era nella quasi totalità composta da eritrei, somali, libici ed in piccola parte yemeniti e sudanesi. Dal 1926 le truppe coloniali passarono dalle dipendenze del ministero della guerra al ministero delle colonie. Nella campagna di conquista dell’Etiopia (1935-36) il Regio corpo truppe coloniali d’Eritrea fornì un intero Corpo d’armata eritreo.
Lasciamo ora la parola a Paolo che ci racconterà della realizzazione del suo figurino: CAPITANO DEL XLV BATTAGLIONE RCTC , 1938
Essendo più orientato su altre epoche storiche , ho voluto acquistare anche questo 75 millimetri della MMA Miniatures per sperimentare, in particolare la colorazione della divisa.
Essendo un corpo dell’esercito italiano impiegato in Nord Africa (Regi Corpi Truppe Coloniali) nel 1938, per l’ambientazione l’ho immaginato su un terreno sabbioso o comunque in terra molto arida.
Poi, sempre perchè mi piace aggiungere elementi che riempiano un po’ la scena, ho inserito questo palo con indicazioni stradali, volutamente leggermente piegato come se ci avessero sbattuto con un mezzo.