Oggi il socio Silvano Zanforlin ci propone un’altra della sue opere a carattere navale: Diorama Timoneria – Vascello da 74 cannoni – XVIII secolo
La Storia
Il diorama riproduce il gruppo delle ruote di governo del timone e la zona adiacente. La ricostruzione è ispirata dalla descrizione fatta da Jean Boudriot nella sua monumentale opera “Le vaisseau de 74 cannons” dove, in 4 volumi, viene minuziosamente analizzata sia la costruzione sia la vita di bordo di un vascello, appunto da 74 cannoni, della seconda metà del XVIII secolo.
L’autore Jean Boudriot, architetto di professione e disegnatore di grande talento, in pochi anni è diventato il primo specialista di architettura navale del 17° e 18° secolo. Boudriot era convinto che l’archeologia navale, testimonianza del passato, potesse essere espressa solo con il disegno. La magia del suo tratto rigoroso infatti riesce ad immergere il lettore nell’atmosfera dei porti e dei cantieri del 17° e 18° secolo.
Tornando al vascello da 74 cannoni, si trattava della macchina da guerra principale alla fine del XVIII° secolo è, come tutti i bastimenti riusciti, era il risultato di un compromesso: un equilibrio nella forza dell’artiglieria e nelle qualità manovriere. Questo imponente scafo che si alzava sette metri sopra il livello dell’acqua, era dotato di tre alberi, composti ognuno da tre elementi, con tre livelli di vela quadrata e la formaggetta dell’albero maestro che si trovava a 60 metri di altezza.
Il Diorama
Il diorama è stato costruito a partire da un della Corel “Timoneria” in 1/25.
La timoneria era situata sul ponte principale, sotto il cassero, subito a poppa dell’albero di mezzana; tra questo e le ruote di governo vi è un armadio contenente le bussole e gli altri strumenti di navigazione; ai lati vi sono due giare con l’acqua destinata agli ufficiali.
Come si vede, il timoniere non gode di alcuna visibilità. ma ciò non ha importanza poiché egli manovra solo
in base agli ordini che riceve. In certe condizioni di navigazione particolarmente difficili, quali ad esempio con mare grosso e vento di poppa, un solo uomo non riesce a tenere la barra: la doppia ruota permette di piazzare 4 timonieri e far fronte alla forza del mare. Le 2 ruote sono collegate da un grosso tamburo di legno sul quale è avvolto e fissato al centro un cavo i cui capi scendono sotto coperta. Tramite opportuni rinvii, il cavo termina fissato ad una lunga barra alla cui estremità è collegato il timone. Manovrando le ruote il cavo si avvolge da un lato e si svolge dall’altro, scende o sale attraverso le aperture sulla coperta, sposta la barra e con essa il timone.
L’armadio è interamente in legno senza alcuna parte in ferro per non falsare le indicazioni delle bussole. Si compone di 3 scomparti chiusi da ante scorrevoli in senso verticale. Sul fondo dei due compartimenti laterali vi sono le bussole di rotta e le relative ante hanno la parte inferiore vetrata al fine di permettere al timoniere di avere le bussole sempre sotto controllo.