Il Socio Paolo Vaccari ci racconta come ha avuto l’idea di autocostruirsi questo particolare soldatino. Lasciamo la parola a lui.
L’idea nasce da un “giro” in internet per cercare delle immagini su soldati settecenteschi dove mi sono imbattuto nel disegno dove sono raffigurati i 2 ufficiali del reggimento La Marina all’atto della costituzione avvenuta nel 1714. Questo reggimento piemontese, nelle mie ricerche (molto è servito il sito dell’ Associazione amici del museo Pietro Micca) derivava dal reggimento Nizza e venne utilizzato per il controllo delle coste e per eventuali scontri navali.
Si tratta di un soldatino autocostruito/modificato. Il pezzo di partenza è il Granatiere russo, in 75 mm, della Amati. Pezzo vecchio, che avevo nella scatola degli “incagli”, al quale ho sostituito la testa con una mia copia di quella del fante della MMA.
Asportato a colpi di lima le varie cinghie e i vari bottoni, sono partito con il lavoro di scultura : ho modificato la posizione del braccio sinistro, rifatto alcune pieghe all’abito aggiungendo posteriormente una falda più aperta per alloggiarvi la spada, costruito le varie bordature e le asole per i bottoni. Poi ho rifatto i capelli (più adatti ad un soldato del ‘700), costruito il fiocco, il tricorno, la sciarpa in vita e il “cravattino” al collo.
A soldatino terminato, ho costruito l’ambientazione con del DAS e aggiunto l’effetto acqua.
Tutto dipinto con acrilici Vallejo, come mia abitudine.
Unico inconveniente (se così vogliamo chiamarlo), nel mio progetto originale avevo previsto il soldato con la bandiera appoggiata sulla spalla, A pittura ultimata la bandiera ha deciso di staccarsi e portarsi dietro la mano. Così ho dovuto ricostruire la mano e mi sono dovuto adattare con l’alabarda