Il socio Ezio Vardanega ci parla della sua ultima realizzazione: il kit Airfix Sea Hurricane Mk IIC e  della Portaerei HMS Nairana .

 

Un pò di Storia

L’aereo e la nave

835th Naval Air Squadron   Semper miseri sumus

Lo Squadron 835 della Fleet Air Arm fu l’ultimo a volare con gli Hurricane dal giugno 1943 al settembre 1944 prima di passare ai Martlet nome inglese del Grumman F4-F Wildcat.Nato come reparto di aerosiluranti equipaggiato con gli inossidabili Fairey Swordfish ricevette 6 Sea Hurricane a formare un Fighter Flight destinato a dare protezione agli Stringbag come affettuosamente veniva chiamato il biplano dagli equipaggi.

Durante questo ciclo di operazioni fu imbarcato sulla HMS Nairana prima portaerei di scorta che diede  il nome all’omonima classe. Costruita dai cantieri John Brown & Company sopravvisse alla guerra, prestò servizio nella Reale Marina Olandese e fi  infine rottamata nel 1971.

Il Sea Hurricane Mk IIC era caratterizzato dall’avere 4 cannoni Hispano da 20 mm con 100 colpi ciascuno e motore più potente da 14560 HP. Munito di gancio d’arresto non aveva invece gli attacchi per la catapulta in fusoliera ed ai fianchi del filtro dell’olio che erano presenti sulla precedenti versione di Sea Hurricane.

 

H.M.S. Nairana

L’uomo

Come spesso accade un velivolo è portato in volo da più piloti ma è uno quello al quale sarà sempre legato nella storia.  Nel nostro caso quell’uomo fu Allen Russell Burgham,  nato a Onehunga in Nuova Zelanda e cresciuto sulle spiagge di Kohi spassandosela con amici e fratelli fino all’età di 19 anni , quando entrò nella Royal New Zealand Air Force (RNZAF). Nel dicembre 1942 ricevette il primo incarico operativo con il 804th Squadron su Hawker Sea Hurricane IIc. Nel giugno 1943 fu trasferito allo 835th Squadron e servì a bordo delle HMS Battler, HMS Ravager e HMS Chaser. In dicembre la sua unità fu trasferita sulla HMS Nairana dove effettuò crociere a protezione dei convogli sulle rotte dell’Atlantico, dell’Artico e di Gibilterra. Nel marzo 1944 giunse la promozione a Flight Lieutenant e con essa il comando della componente di caccia dello Squadron. Il 26 maggio arrivò la prima vittoria aerea con l’abbattimento di un quadrimotore Junkers Ju-290. A settembre 1944 lo Squadron effettuò la conversione sui Grumman Wildcat VI ed iniziò l’addestramento per le missioni di scorta ai convogli sulla rotta di Murmansk. Al ritorno in Gran Bretagna l’unità fu sciolta ed i piloti confluirono nell’821st Squadron. Burgham fu anche il primo pilota ad effettuare un atterraggio notturno con un caccia su di una portaerei di scorta. Sopravvissuto alla guerra prosegui il servizio con la marina neozelandese e si spense nel 2011 all’età di 91 anni.

Allen Russell Burgham

 

E finalmente il KIT !

Si tratta del modello Airfix A02096 del periodo intermedio (annata 2010) caratterizzato da maggiori dettaglio ma da solchi netti tra i pannelli anche se non comunque a livello dell’indimenticabile Matchbox. Ho scelto la versione imbarcata per l’originalità della colorazione. Qui però si richiede una doverosa precisazione. Di questo soggetto molto famoso esistono molteplici interpretazioni sia come profili pubblicati che come fogli di decals.           In alcuni l’aereo è completamente bianco in altri ha il ventre grigio chiaro e il pannnello antiriflesso mimetizzato. Nel dubbio mi sono basato su quello che sembrava più aderente alle poche foto che ho trovato in rete ed a varie testimonianaze.

 

Le foto qui sotto, ad esempio, hanno tratto molti in inganno ed il “baffo” di fianco al  nome Nicki è stato interpretato come un motivo decorativo quando invece è soltanto l’anello di tenuta dell’olio staccatosi dall’elica.

 

Non ho fatto grandi modifiche, il modello nel complesso è ben riuscito e cattura le forme generali dell’aereo. Unico intervento di rilievo è stata quindi la autocostruzione completa dell’abitacolo con profili Evergreen e sprue stirato. Quello originale Airfix infatti oltre a non presentare alcun dettaglio realistico ha pure il pavimento. Nella realtà il pilota appoggiava i piedi su una specie di piastre appoggiate alla struttura tubolare. E’ stato un lavoro lungo ma non difficile.

 

Ho poi utilizzato un kit ormai difficile da trovare della Valiant Wings per sostituire ruote, elica, pannello strumenti e cannoni. Le ruote hanno il mozzo corretto, l’elica più grande di quella del kit ha le dimensioni giuste ma soprattutto i cannoni sono del diametro corretto. Se avessi lasciato gli originali il mio Hurri avrebbe avuto dei 30 mm !!!! erano davvero inguardabili.

A questo punto però dovevo rendere visibile il lavoro fatto nell’abitacolo e così mi sono procurato un tettuccio in vacuum formed da lasciare aperto. E per il montaggio that’s all folks.

La colorazione è stata fatta a spruzzo con una bomboletta liquitex e successivi lavaggi per riprodurre la poca pulizia che si nota nelle foto.

Nel discorso decalcomanie ho utilizzato quelle della scatola. Molti produttori di decals si sono sbizzarriti e esistono versioni assai differenti. In molti casi a Nicki sono stati attribuiti codici differenti. Nella scelta finale mi sono basato sulle parole del pilota riportate nel sito Navis  magazine dove nell’articolo THE STORY OF “NICKI” Sea-Hurricane IIc NF 672- (7K) of FAA 804 and 835 Squadrons – Royal Navy si dice:

According to Lt.Commander Allen Burgham:

“NF 700 was the aircraft whose back I broke by hitting the rundown with the tail wheel on March 2, 1944. (SEE PHOTO BELOW) NF672 is called “Nicki”. My records indicate that 7N was the identifier of NF691. NF672 was labeled 7K and was the aircraft I was flying when I shot down a Junkers 290 in March of 1944.”

Quindi l’unico punto controverso alla fine è stato se lo stemma appare su entrambi i lati o su di uno solo. Mi sono affidato ad un sito dove spiegava che lo stemma andava posto dal lato dell’aereo visibile al momento del decollo dalla torre di controllo (praticamente l’isola delle portaerei). Plausibile e ragionevole ed è stata la scelta.